Annotazioni, spunti, frammenti, giochi... per riappropriarsi del gesto di scrivere, per aprirsi alla plasticità della parola, per rendere la mente più attiva e creativa.
martedì 4 novembre 2014
Gergo giovanile
Il linguaggio giovanile si presenta come uno straordinario serbatoio di neologismi che spesso escono dai confini ristrettti e gergali in cui sorgono per diventare patrimonio della lingua corrente. 'Figata', per esempio, che nasce come termine specifico del lessico giovanile, oggi è sulla bocca di tanti e non appare più come termine esclusivamente generazionale.
A volte il linguaggio giovanile non fa che riciclare messaggi pubblicitari o televisivi; 'sei un permaflex', per esempio, equivale a dire “sei un morto di sonno”.
Quello giovanile è un gergo transitorio, poco stabile, fortemente marcato, un gergo che serve a tenere insieme chi lo parla e a prendere le distanze, spesso con ironia manifesta, da chi non appartiene al proprio gruppo, per esempio dai genitori, detti 'matusa' o 'maturimba' (fusione di maturo e rimbambito), ma anche 'i grigi', 'i barricati', 'i parents', 'i genitors', 'i sapiens', il 'babbus', la 'mater' o 'mutter', il 'fossile', il 'cavernicolo', il 'vegetale', il 'crisantemo', il 'semifreddo', l''arterio', il 'relitto', la 'salma'...”.
Un tratto distintivo del gergo giovanile è il fenomeno del troncamento. Esempi: 'prof', 'raga', 'vai tranqui' ...
Tipiche del linguaggio giovanile sono anche le espressioni che esagerano la bellezza di qualcosa come 'da urlo', 'da panico', 'galattico', 'spaziale', 'spettacolo', 'una bomba', 'una favola' ...
Altro fenomeno tipico del linguaggio giovanile è l'utilizzo di termini provenienti da linguaggi settoriali come quello informatico: un bit ('un attimo'), è stato un floppy ('è andata male'), resetta, ('cancella' - dall'inglese 'to reset', azzerare, riavviare), ho cercato un po' random ('a caso' - dall'inglese 'random', casuale) ...
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