I geologi definiscono l'era attuale “era dell'Antropocene”, in riferimento al fatto che, per la prima volta nella storia, le azioni di una specie - quella umana - fanno parte del funzionamento dell'intero sistema Terra. Cosa più importante di tutte, i sistemi di sostegno alla vita del pianeta stanno lentamente degradandosi a causa degli effetti collaterali indesiderati delle nostre azioni. Questa degradazione causata dagli umani ha avuto inizio con la rivoluzione industriale, ed è accelerata notevolmente negli ultimi 50 anni. Dal punto di vista delle neuroscienze, il problema è questo: i nostri cervelli sono progettati per la sopravvivenza nelle ere geologiche precedenti, non per la nuova realtà dell'Antropocene. I nostri allarmi cerebrali scattano solo quando percepiscono una minaccia immediata, e le sfide offerte oggi dai sistemi planetari sono o troppo micro o troppo macro per le nostre percezioni. Dato che non realizziamo immediatamente le conseguenze negative delle nostre abitudini quotidiane - come i nostri sistemi di costruzione, energetici, industriali e commerciali danneggino quelli di sostegno alla vita della Terra - è facile ignorarle o pretendere che non accada nulla.
Daniel Goleman, Peter Senge - A scuola di futuro. Manifesto per una nuova educazione
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