Armando Girotti sostiene che "stiamo passando dall’etica dell’obbedienza all’etica della responsabilità, cioè da un mondo che era legato alla conservazione e alle ideologie, ad un mondo che rivendica la libertà in tutti i campi, esigendo rispetto per il singolo e per le sue scelte". Anche la scuola, anzi forse soprattutto la scuola, per la propria vocazione educativa, deve farsi carico di questa trasformazione: può essa ancora "pretendere di omologare gli studenti alle finalità di una società immutabile", o non deve, piuttosto, "aprirsi alle qualità dei singoli che con le loro specificità creeranno il nuovo mondo sociale"? La scuola, perciò, "invece di ripetere se stessa, costruendo studenti tutti uguali, è giusto che si attivi in tutti i modi per far uscire allo scoperto le qualità, i carismi, le capacità specifiche di ognuno".
Stefano Martini
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