Vincenzo Monti nell’appunto critico che muove contro lo stampatore dell’edizione del 1787 del suo Musogonia, opera in cui si propone di cantare l’origine delle muse, scrive: “Dacchè gli stampatori godono Il privilegio di assassinare gli autori, non si è mai veduto nè strazio nè indegnità tipografica da paragonarsi con questa. Versi mancanti, parole mutate, altre mutilate, altre ripetute nella medesima riga, errati i verbi, alterata la sintassi, i punti e le virgole alla rinfusa come gli atomi di Epicuro…"
Nessun commento:
Posta un commento