mercoledì 26 giugno 2024

Il bando di Creonte

Il bando di Creonte (suo primo intervento governativo) toccava un tema oggetto di controversie tutt'altro che superato, che lo stesso Sofocle - alcuni anni prima della presentazione dell'Antigone, in una data tra il 446 e il 444 a.C - aveva trattato nell'Aiace, una delle sue sette tragedie superstiti, intitolata e dedicata all'eroe di Salamina, suicidatosi dopo un attacco di rabbia - nel corso del quale aveva commesso atti di incontrollata follia - dovuto al fatto che le armi appartenute ad Achille erano state assegnate a Ulisse (e non a lui, come egli credeva di aver meritato). Anche in quel caso l'opportunità di dare sepoltura al suo cadavere era stata motivo di dibattito: suo fratello Teucro, infatti, riteneva che questo onore gli fosse dovuto, mentre i capi politici - in quel caso Agamennone e Menelao - erano di parere contrario. 

Oltre a Sofocle (e prima di lui da Eschilo) al problema si interessò anche Euripide nelle Supplici (423 - 421 a. C.), in cui il coro, formato dalle madri dei soldati di Argo caduti durante l'assalto alle porte di Tebe, implora Teseo, re di Atene, di dare ai loro figli la sepoltura negata da Creonte, che - ovviamente contrariato dall'iniziativa - aveva incaricato un araldo di chiedere al re di Atene di respingere la richiesta.

Eva Cantarelli  Contro Antigone


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