A Pascal non sfuggiva che il problema vero dell'apologetica, come di ogni altra forma dell' “arte di persuadere”, è non tanto quello della validità oggettiva delle prove di cui essa può disporre quanto quello del soggetto da convincere, e del modo o dei modi - non solo intellettivi, ma anche pragmatici - per stimolarne l'interesse e conquistarne l’assenso.
Una tal deficienza gli appariva tanto più grave in quanto nel campo etico-religioso non si ha da fare, come nelle matematiche con principi astratti e impersonali, alla cui conoscenza si possa pervenire per vie puramente intellettuali e dimostrative; ma con verità che interessano tutto l'uomo ed esigono tutto l'uomo (intelletto e volontà, ”esprit” e "coeur", anima e corpo); e che d'altro canto, non si presentano con tale chiarezza per riuscire immediatamente e uniformemente accessibili a tutti, ma - come insegna la stessa Scrittura - con tale ambiguità, e mescolanze di chiarezza e di oscurità, da riuscire inaccessibili e inintelligibili a chi non le cerchi e non si sforzi di attuarle in sé, con uno sforzo che impegnì tutto il suo essere.
Pascal Pensieri
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