giovedì 15 agosto 2024

Scuola attraente

Molti ragazzi dicono che la scuola li annoia, che non li motiva e non li stimola.

La noia è un misto di insoddisfazione, di senso di vuoto, di indifferenza, di rifiuto ad agire e reagire. 

L’interesse (da inter-esse, ‘essere in mezzo’, ‘coinvolgere’) che è l'elemento base di ogni motivazione, varia secondo il grado di intensità e secondo l'ampiezza, la complessità e la durata dell'interesse stesso.

L'interesse attrae ed appassiona, non obbliga né impone, anzi si modula ludicamente come hobby o gioco vero e proprio, mai vissuto come sforzo o come impegno gravoso e noioso, ma, al contrario, come investimento emotivamente radicato e, persino, affettivamente coltivato.

La motivazione è ciò che spinge all'azione, per ragioni interne o esterne. 

Naturalmente ogni motivazione, anche la più elevata, è anche il risultato del vissuto storico-antropologico e socio-culturale di ogni individuo.

Ecco perché bisogna saper sempre collegare l'oggetto di apprendimento all'esperienza pregressa, già acquisita dagli alunni, la quale favorisce naturalmente l'insorgenza dell'attenzione, cui, in genere, segue la motivazione.

L'esperienza pregressa suscita sempre, in ogni soggetto, una serie di riferimenti, di confronti, di sensibilità, di memorie che trovano legittimo e didatticamente prezioso sfogo nel racconto, cioè nella narrazione che disvela il personale curriculum nascosto e rinviene, come dice Duccio Demetrio, nel registro autobiografico i moduli della propria espressione.

Cosimo Guido - La scuola attraente


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