Adolfo Bioy Casares mi disse una volta che tra i letterati di sua conoscenza Borges era l'unico a non “cedere mai alle convenzioni, all'abitudine o alla pigrizia”. Era un lettore che si affidava al caso e che a volte si appagava del riassunto dell'intreccio e di voci d’enciclopedia: benché non avesse mai finito La veglia di Finnegan, confessava di tenere volentieri conferenze sul monumento linguistico di Joyce. Non si sentiva mai obbligato a leggere un libro dalla prima all'ultima pagina. La sua biblioteca (che come quella di ogni altro lettore era anche la sua autobiografia) rifletteva tale fede nel caso e nelle regole dell'anarchia.”Sono un lettore edonista: non ho mai permesso al mio senso del dovere di interferire in una passione così personale come l'acquisto di libri”.
Alberto Manguel Con Borges
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