giovedì 27 febbraio 2025

Sul legame tra razzismo e aggressività

Il libro del dottor Ashley Montagu si distingue per due grandi meriti raramente riscontrabili nelle opere che trattano di problemi umani. Mentre la maggior parte degli scrittori peccano di eccessiva semplificazione, egli insiste sul principio della molteplicità e della interconnessione delle cause. E mentre i più sostengono che "i fatti parleranno da soli”, egli mette in chiaro che i fatti sono in tutto simili ai fantocci del ventriloquo e possono essere usati per giustificare qualsiasi azione che faccia appello alle pressioni socialmente condizionate degli interessati.

Riconoscere la verità che i fatti non parlano da soli, ma esprimono soltanto le passioni socialmente condizionate dell'uomo, significa riconoscere che i normali processi educativi hanno ben scarsa efficacia per migliorare lo stato del mondo. Nel linguaggio della teologia tradizionale (ben più realistica, sotto molti aspetti, delle “filosofie liberali” che l'hanno sostituita) l'ignoranza è in gran parte volontaria e si basa su atti di volontà conscia o inconscia. Così, gli errori che si nascondono sotto la propaganda dell'odio razziale non si vogliono riconoscere perché - come il dottor Montagu osserva - molti desiderano abbandonarsi ad atti aggressivi, e i membri degli altri gruppi etnici sono vittime adatte, che si possono colpire senza che la coscienza rimorda. Questo desiderio di compiere atti aggressivi ha origine nelle frustrazioni difficilmente evitabili imposte all'individuo dall'educazione ricevuta dall'infanzia e quindi dalla necessità di adeguarsi al proprio ambiente sociale. 

Il dottor Montagu avrebbe potuto aggiungere che l'aggressività paga nella soddisfazione emotiva un dividendo ben più alto della cooperazione. La cooperazione può dare un moderato calore emotivo; ma l'indulgere all'aggressività può dare emozioni equivalenti a quelle provocate dall’abuso dell'alcool o dagli eccessi sessuali. Nelle nostre società industriali, la pienezza di vita si misura dal numero delle eccitazioni provate. (La filosofia popolare si plasma e trova espressione nelle pagine pubblicitarie e nelle riviste popolari. E’ significativo che la parola che più spesso ricorre in quelle pagine è “brivido”). Al pari del sesso e dell'alcool, l'aggressività può dare fortissimi brividi. E’ quindi facile, nelle condizioni sociali attuali, presentare l'aggressività come qualche cosa di buono. 

Aldous Huxley (Dalla prefazione al libro di M. F. A. Montague  La razza. Analisi di un mito)




mercoledì 26 febbraio 2025

Coltivare l’intelligenza sistemica

A quanto pare l'intelligenza sistemica è presente fin dai primi anni e, se coltivata, può svilupparsi fino a profondità inaspettate nei più grandi. Tuttavia, le chiavi di questo progresso sono costituite da strumenti appropriati che consentano agli studenti di articolare e sviluppare la loro intelligenza sistemica… 

Come dice un vecchio proverbio: “Servono martelli per costruire le case, ma anche per costruire carpentieri”. Senza strumenti utilizzabili, questa intelligenza sistemica innata regredisce, in modo molto simile a ciò che avviene per l'intelligenza musicale se ai bambini non vengono dati strumenti per suonare. 

Ovviamente, è ancora peggio, perché giunti verso la fine delle medie questi ragazzi inizieranno a immergersi nel tradizionale processo scolastico di separare e dividere gli argomenti, a cui si aggiunge la pressione di svolgere i compiti assegnati dall'insegnante, piuttosto che rivolgersi alla comprensione delle sfide della vita reale. Come tutte le intelligenze, quella sistemica deve essere sviluppata o si atrofizzerà. 

Daniel Goleman, Peter Senge - A scuola di futuro. Manifesto per una nuova educazione


martedì 25 febbraio 2025

Cambiare prospettiva per aumentare la comprensione

“La democrazia non dovrebbe essere proprio questo? La società si trova di fronte a problemi veramente complessi. Possiamo stabilire in che cosa crediamo e difenderlo fino alla morte, usando le nostre idee come un manganello per picchiare chiunque non sia d'accordo con noi. Oppure possiamo riconoscere la legittimità dei punti di vista diversi e tentare di apprezzare come le persone li hanno maturati, e non limitarci a svilirli e a demonizzarli perché sono in disaccordo con i nostri. Possiamo anche non essere d'accordo, ma possiamo rispettarci e imparare l'uno dall'altro”. Tutto questo evoca un'idea molto potente che ho sentito molti anni fa dalla leggendaria educatrice Deborah Meyer: “Se i bambini non imparano la democrazia a scuola, dove la impareranno?”. 

Daniel Goleman, Peter Senge - A scuola di futuro. Manifesto per una nuova educazione



lunedì 24 febbraio 2025

All’Osteria del caffellatte

A quell'ora - erano le undici - avrei trovato un solo posto dove comprare libri e fare anche due chiacchiere. L'Osteria del caffellatte, che nonostante il nome è una libreria.

Apre la sera alle dieci e chiude la mattina alle sei. Il libraio - Ottavio - è un ex professore di liceo con l'insonnia cronica. Aveva tenacemente detestato il suo lavoro di professore per tutti gli anni in cui era stato costretto a farlo. Poi una vecchia zia, senza figli, senza altri parenti, gli aveva lasciato soldi e un piccolissimo palazzo in pieno centro. Pian terreno e due appartamenti, uno sull'altro. L'occasione della sua vita, presa al volo e senza esitazione. Era andato ad abitare al secondo piano. Al pian terreno e al primo piano ci aveva fatto una libreria. Siccome di notte non poteva dormire si era inventato quell'orario. Assurdo, avevano detto in molti, e invece aveva funzionato.

C'è gente a tutte le ore, all'Osteria del caffèllatte. Non molta, ma a tutte le ore. Tipi strani, ovviamente, ma anche, soprattutto tipi normali. Che poi sono i più strani di tutti se li trovi a comprare libri alle quattro del mattino.

Ci sono tre tavolini e un piccolo banco da bar. Se ne hai voglia puoi bere qualcosa e mangiare una fetta delle torte che Ottavio prepara il pomeriggio, prima di aprire. La mattina presto puoi fare colazione con le stesse torte e il caffèllatte. Se ti trovi in libreria al momento della chiusura, lui ti regala la torta avanzata, ti dice ci vediamo domani, chiude e poi, davanti all'ingresso, si fuma l'unica sigaretta della giornata. Dopo va a farsi un giro per la città che riprende vita e quando gli altri cominciano a lavorare lui se ne va a dormire, perché di giorno ci riesce.

Gianrico Carofiglio - Ragionevoli dubbi 


domenica 23 febbraio 2025

Cose che i bambini già sanno

Le fiabe non dicono ai bambini che esistono i draghi: i bambini già sanno che esistono. Le fiabe dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti.

G.K. Chesterton


sabato 22 febbraio 2025

La radice abissale dell’arte

Non è Freud stesso a scrivere che la radice ultima dell'ars poetica è quella di sopportare la ripugnanza verso l'assenza di senso della vita?

La pratica dell'arte costeggia l'abisso del reale, è una rotazione attorno all'impossibile, al mistero assoluto della vita e della morte.

Massimo Recalcati - Il mistero delle cose


venerdì 21 febbraio 2025

I libri esistono solo se li si legge

I libri, si sa - tutti i libri, non solo i romanzi - sono prodigi illusori, meraviglie, incanti, artifici che prendono realtà, peso, sostanza, movimento, colore a seconda della luce e dell'ambiente in cui sono esposti. I libri non esistono in sé e per sé. Esistono solo nel momento in cui qualcuno li legge. Non esistono Madame Bovary o il Rouge et Noir, esistono tanti Madame Bovary e tanti Rouge et Noir quante sono le volte che li leggiamo. 

Cesare Garboli